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A cura di Norberto Cristofori
In America la parola rivoluzionario viene usata per vendere collant.
Rita Mae Brown
Era il 20 Gennaio 2017 quando Trump si insediò ufficialmente e diventò il 45° Presidente degli Stati Uniti d’America. Sono passati quasi tre anni e le cose, in America e nel mondo, non sono più come prima.
Immigrazione, Russia Gate, i dazi con la Cina, il ritiro dall’accordo del clima di Parigi, l’impeachment.
Tutti temi che hanno provocato grosse proteste e accesi dibattiti al Congresso e soprattutto nel Partito Democratico.
Se in questi anni i Repubblicani si sembrano stretti introno alla figura di Trump, i Dem sono ancora alla ricerca di una/un leader.
La sconfitta di Hillary Clinton alle Presidenziali ha messo fine alla sua carriera politica, ma è il vuoto post Obama che ha provocato più danni.
La prova di questo momento di “confusione” nel “partito dell’Asino” è il numero di candidati alle Primarie 2020.
Si sono presentati ben 27 persone, di cui solo 15 sono ancora in gara per vincere.
Prima di iniziare questa rubrica sulle Primarie Democratiche 2020 è bene capire di cosa stiamo parlando.
Che cosa sono le Primarie?
Le primarie sono uno strumento che un partito può utilizzare per scegliere un candidato per una certa carica politica.
Negli Usa viene usata regolarmente, per la scelta del Sindaco al Presidente degli Stati Uniti, passando per il Congresso, Senato, Governatori, ecc.
Le Primarie per la scelta del candidato alla presidenza cambiano stato per stato, e sono due: le primarie libere, cioè che sono quelle che vengono usate per esempio anche in Italia (ad esempio nel Partito Democratico), dove ognuno vota il proprio candidato su una scheda, oppure ci sono i caucus.
Cosa sono i caucus?
Uso un’ottima descrizione fatta dal Il Post contenuta in questo articolo per spiegarveli al meglio:
“I caucus sono regolati dai partiti statali e funzionano così: ogni partito allestisce uno o più seggi in ognuno dei micro-collegi in cui è diviso lo stato. I seggi possono essere bar, case, palestre, scuole, scantinati. I seggi vengono aperti nel tardo pomeriggio, di solito dopo le 18. Chi vuole partecipare al caucus arriva all’orario di apertura. Si fa un dibattito. Almeno un sostenitore per ogni candidato prende la parola e spiega perché bisogna votare per il suo candidato, gli altri possono rispondere. Si può fare campagna elettorale fino all’ultimo secondo, insomma.
Finita la discussione, per i Repubblicani il processo è piuttosto semplice: ogni partecipante al caucus scrive su un foglio di carta il candidato che preferisce: il voto è segreto. Per i Democratici invece è tutto molto più intricato: finita la discussione i partecipanti dichiarano pubblicamente il loro voto (con quel che ne consegue in termini di possibili pressioni “sociali”) e si dividono quindi per gruppi. C’è una specie di soglia di sbarramento: se ci sono candidati rappresentati da un gruppo troppo piccolo, quel gruppo si scioglie e i suoi partecipanti ne scelgono uno di un altro candidato. A quel punto si conta, in proporzione, il sostegno per ogni candidato. I risultati non esprimono direttamente un sostegno ai candidati bensì ai relativi delegati di seggio, che poi sceglieranno i delegati di contea, che poi sceglieranno i delegati statali, ma ci siamo capiti.“
I risultati di queste due tipologie di primarie funzionano come l’elezione del POTUS, cioè un’elezione semi-diretta. Ogni singolo stato ha un numero di delegati in base alla sua popolazione (es. il Texas ha 222 delegati, il Kansas ne ha 33), in base ai voti ottenuti i vari candidati si aggiudicano un numero di delegati che insieme ad una minoranza di super-delegati, che sono slegati dal voto popolare, andranno a formare la convention di luglio e voteranno il loro candidato Presidente.
Quando inizieranno?
Abbiamo parlato delle due tipologie di primarie, ma non di quando sono.
Questi sono i primi appuntamenti:
- 3 Febbraio – Iowa (Caucus)
- 11 Febbraio – New Hampshire (Primarie)
- 22 Febbraio – Nevada (Caucus)
- 29 Febbraio – South carolina (Primarie)
- 3 Marzo – super Tuesday (13 stati tra cui California e Texas)
Finirà tutto con la convention a Milwaukee dal 13 al 16 Luglio 2020
Tradizionalmente le primarie arrivano negli stati più grandi, quindi con maggiori delegati, solo dopo alcuni mesi dall’inizio. Questa cosa permette solo ai candidati più forti e più votati di avere più possibilità di ottenere più delegati in palio e raggiungere più velocemente la vittoria.
In queste primarie però ci sono delle novità. Per avere maggiore rilevanza politica e, soprattutto, mediatica, i due stati più grandi degli Usa, California e Texas, hanno deciso di anticipare le loro primarie al 3 marzo, con il cosiddetto “Super Tuesday”.
Questo cambiamento di date permetterà quasi sicuramente alla maggior parte dei candidati di essere ancora in gara per la vittoria. Dopo solo un mese dall’inizio di queste primarie già il 36% dei delegati sarà assegnato.
Chi sono i candidati?
In ordine alfabetico sono: Micheal Bennet, Joe Biden, Micheal Bloomberg, Cory Booker, Pete Buttigieg, Julian Castro, John Delaney, Tulsi Gabbard, Amy Klobuchar, Deval Patrick, Bernie Sanders, Tom Steyer, Elizabeth Warren, Marianne Williamson, Andrew Yang.
In grassetto sono i candidati che nei sondaggi hanno potenzialmente più possibilità di giocarsela per la vittoria finale.
Chi vincerà?
Come ci ha insegnato la politica americana e internazionale negli ultimi anni è difficile oggi dire chi può vincere. Joe Biden è in vantaggio nei sondaggi nazionali, ma la scalata del giovane Buttigieg desta molta attenzione nei vari ambienti politici.
Sanders e Warren, quasi due facce della stessa medaglia, hanno una buona percentuale di consensi considerando soprattutto le loro idee molto radicali per la politica americana.
Interessante considerare che Bernie Sanders ha ancora un budget di circa 33 milioni di dollari (dati del 15 ottobre 2019) da investire nella campagna elettorale, la Warren 25 milioni di dollari, Buttigieg 23 milioni di dollari mentre Biden “solamente” 9 milioni di dollari.
Le Primarie più affollate della storia, tre candidati “boomers” in testa ai sondaggi nei Dem, un Presidente sotto il fuoco incrociato dell’impeachment e di scandali vari.
E’ un ottimo momento per iniziare a seguire la politica americana.
Ogni venerdì su The New Global Order.
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