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by Vittoria Corrado
In queste settimane i milioni di manifestanti nelle strade di Santiago, Valparaíso e Concepción, hanno operato una rottura nella narrativa sul Cile come paese virtuoso della regione. I militari sono tornati nelle strade e con loro la replica dell’antico copione latinoamericano di repressione dura del dissenso e di personificazione del popolo come nemico pubblico.
A protestare sono soprattutto giovani, studenti e gente comune. Chiedono giustizia sociale, diritti fattuali, servizi di base efficienti. Il protagonista della rivolta è quindi il popolo cileno, il grande escluso dai dividendi del benessere economico. Il Cile appare così nella sua nuda veste di paese profondamente ingiusto e disuguale, dove il processo di privatizzazione dei settori nevralgici della sua economia ha coinvolto persino l’accesso all’acqua potabile.
- Quali saranno le conseguenze economiche e diplomatiche dell’instabilità politica cilena?
- Saprà Sebastián Piñera, presidente del Cile, dar vita ad un nuovo patto sociale?
- Quanto fragili sono le democrazie latinoamericane?
Approfondimenti disponibili in:
https://formiche.net/2019/10/cile-protesta-pinera/
https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/lesplosione-del-cile-24230
https://elpais.com/economia/2019/11/09/actualidad/1573308911_971311.html